STUDI DI SETTORE: E’ VIETATO AL FISCO USARE IL RICARICO COMPLESSIVO
E’ illegittimo l’accertamento fiscale motivato sulla media aggregata di ricarico se non tiene conto delle singole categorie di beni.
E' illegittimo il metodo adottato dal fisco, basato sulla media complessiva dei ricarichi desunti da un elenco di esercizi commerciali, in quanto non tiene conto delle singole categorie di beni. Non solo. L'elenco degli esercizi commerciali è anonimo, di conseguenza è precluso al giudice qualsiasi controllo sull'omogeneità del campione posto a base del calcolo. E' quanto afferma un'interessante pronuncia della CTR di Milano sez. VI (la n. 5305/2019) accogliendo l'appello di una società esercente attività di bar e caffè all'interno di un centro commerciale.
Massime contenute nella sentenza:
“(…) il metodo di calcolo utilizzato dall’Ufficio per risalire alla media di ricarico non prende in alcuna considerazione (come, invece, avrebbe dovuto) le singole categorie di beni, limitandosi ad un complessivo dato aggregato, in sé inidoneo ai fini che qui interessano, stante la notevole differenza di valore tra i vari tipo di merce trattata nell’esercizio commerciale dei bar. (…)”
“(…) gli esercizi commerciali che costituiscono il campione di riferimento posto a base dell’accertamento fiscale sono omissati e, dunque, è impossibile per la contribuente – come anche per questo Collegio – verificare l’effettività omogeneità, per tipologia di attività e collocazione geografica (…)”
(Articolo esteso pubblicato in data 03.02.2020 su Studiocataldi.it)